Titolo:

vardenafil 5mg half life

Recensore:

sxhkmOtPt

Punteggio:

 

Regista:
 
Genere:
Sucralfate contains a considerableamount of aluminum, and this probablyaccounts for its ability to reduce levothyroxineabsorption <a href=http://vardenafil.buzz>basf levitra</a> Cancer Epidemiol 36, 237 48
Soggetto:
 
Sceneggiatura:
 
Ambientazione:
 
Personaggi:
 
Dialoghi:
 
Ritmo:
 
Immagine:
 
Cinepresa:
 
Montaggio:
 
Musica:
 
Empatia:
 
Informazione:
 
Direzione:
 
 

 
Titolo:

Pelikanblut (sangue di pellicano)

Recensore:

Maria Turchetto (turco)

Punteggio:

62

Regista:
Katrin Gebbe
Genere:
Genere: esorcismi. Una donna tedesca sidefica all'allevamento dicavalli e orfanelle. Si sache possono capitare sia Orfanelle che cavalli diffi ili, ed è lroprioquel che capiya alla nostra Frau (anzi fraulein, perché non è sposata). Il cavallo difficile viene abbattuto, l'orfanella difficile edorcizzata con un rito 0- si direbbe - pellerossa. Io avrei abbattuto l'orfanella ed esorcizzato il più mite cavallo, ma forse la scelta era obbligata dal fatto che per esorcizzare le irfanelle serve una tedta di cavallo. Lieto fine: l'orfanella guarisce graxie al rito pellerossa ma in modo freudiano, cioè ricordando il trauma rimosso
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
3
Personaggi:
5
Dialoghi:
5
Ritmo:
6
Immagine:
5
Cinepresa:
5
Montaggio:
6
Musica:
6
Empatia:
2
Informazione:
6
Direzione:
6
 

 
Titolo:

Burning Cane

Recensore:

Maria Turchetto (turco)

Punteggio:

24

Regista:
Philip Youmans
Genere:
Genere brutti negri. È infatti un film poloticamente scorretto, in quanto i negri della Louisiana che vi vengono rappresentati sono veramente spregevoli, specialmente i maschi: non fanno un cazzo, bevono, mentono. Le loro mogli sono un pochino meglio, ma appena rompono i coglioni vengono ammazzate. Così ha fatto il Pastore che predica l'amore per il prossimo, così fa un altro tizio. Il regista è un esordiente che non ha ancora imparato i fondamentali, ad esempio nessuno gli ha detto che se gira un interno al buio poi non si vede niente. Colonna sonora fatta in parte di spirituals cantati maluccio, in parte di rumori di fondo. Disastro.
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
5
Personaggi:
5
Dialoghi:
1
Ritmo:
0
Immagine:
1
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
1
Empatia:
0
Informazione:
5
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Riccardo va all'inferno

Recensore:

turco

Punteggio:

102

Regista:
Roberta Torre
Genere:
Una rivisitazione del Riccardo III di Shakespeare in chiave ironica e visionaria. Roberta Torre sta volando come un'aquila al di sopra dei registi italiani. Meravigliosa costumista, fotografa, coreografa sceglie bene le musiche e dirige pure bene gli attori (Massimo Ranieri è bravissimo). Pecca un po' di gongorismo (per i gnoranti: è un po' troppo pesa e barocca per i miei gusti). Soprattutto, avrebbe bisogno di uno sceneggiatore: Shakespeare, con tutto il rispetto, non va bene (soprattutto roba come il Riccardo III). Chissà che prima o poi ne trovi uno.
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
5
Ambientazione:
9
Personaggi:
8
Dialoghi:
7
Ritmo:
8
Immagine:
10
Cinepresa:
10
Montaggio:
8
Musica:
10
Empatia:
6
Informazione:
5
Direzione:
9
 

 
Titolo:

L'inganno

Recensore:

Maria Giacometti

Punteggio:

92

Regista:
Sofia Coppola
Genere:
Storico. Bella fotografia. L'atmosfera claustrofobica della casa abitata solo da donne è resa bene; reso bene è anche lo sconvolgimento psicologico, soprattutto nelle sfumature erotiche, delle protagoniste. Si può vedere senza stancarsi.
Soggetto:
6
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
8
Personaggi:
8
Dialoghi:
7
Ritmo:
7
Immagine:
8
Cinepresa:
7
Montaggio:
7
Musica:
6
Empatia:
6
Informazione:
7
Direzione:
8
 

 
Titolo:

L'uomo di neve

Recensore:

Maria Giacometti

Punteggio:

38

Regista:
Tomas Alfredson
Genere:
Thriller: noioso, pieno di stereotipi, scontato, e sconclusionato. L'unica cosa da vedere è la faccia di Michael Fassbender
Soggetto:
1
Sceneggiatura:
3
Ambientazione:
4
Personaggi:
4
Dialoghi:
4
Ritmo:
2
Immagine:
4
Cinepresa:
4
Montaggio:
2
Musica:
3
Empatia:
3
Informazione:
2
Direzione:
2
 

 
Titolo:

Nico, 1988

Recensore:

donatella

Punteggio:

84

Regista:
susanna nicchiarelli
Genere:
storia di una cantante nota negli anni 60 col nome di nico. Bellissima (anche se ce la fanno vedere solo per pochi millisecondi in qualche spezzone di film) modella, "musa" di Andy Warhol, ha cantato con i Velvet Underground, ha fatto un figlio con Delon e un film con Fellini. Lou Reed scriveva le canzoni per lei. Insomma, aveva un giro di amici interessanti. Poi diventa cantautrice e lavora da sola, perde audience ma sta meglio di quando era giovane. Un film su diventare vecchi, quindi adatto a un pubblico più che adulto.
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
5
Ambientazione:
6
Personaggi:
8
Dialoghi:
6
Ritmo:
6
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
7
Musica:
9
Empatia:
6
Informazione:
7
Direzione:
5
 

 
Titolo:

Nico, 1988.

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

38

Regista:
Susanna Nicchiarelli
Genere:
C'è una quantità di persone che considera il cinema non un piacere ma un doloroso sacrificio. Queste persone trovano adesso una valida alleata nella regista Susanna Nicchiarelli. Solo lei sa propinare la giusta dose di "Nico", una sostanza psicotropa ad effetto depressivo che ebbe una breve notorietà negli anni '60. La "Nico" fu largamente usata dai Velvet Underground. Fu proprio Andy Warhol ad introdurne la sperimentazione allo scopo di sedare la Tucker, la scatenata batterista del gruppo. Ma, a causa della prostrazione psichica che ne derivava, l'utilizzo della sostanza fu rapidamente abbandonato. Al centro del film di Susanna Nicchiarelli il tentativo di un pusher di spacciare su mercati alternativi un carico di nico prossimo alla scadenza. Il nostro uomo, accreditatosi come un agente di artisti rock, riempie di quella droga ormai obsoleta un vecchio Ford Transit e si dirige verso i paesi dell'est. Una scommessa rischiosa, già in partenza condannata alla marginalità. Priva ormai del supporto dei Velvet, la sostanza ha perso l'antico glamour ma non l'originario effetto depressivo. Il risultato è atono e monocorde. Quello che manca è un corretto equilibrio dei principi attivi. L'aggiunta di un potente stimolante - qualche foglia di coca - avrebbe risolto il problema. Ma non è questo l'obiettivo del film. Susanna Nicchiarelli vuole ridurre in uno stato di profonda disperazione gli spettatori presenti in sala e ci riesce pienamente. Gli addicted di nico pagano un tributo alla cultura rock e ringraziano per l'opportunità. Peccato che la grande assente sia proprio lei, la musica rock, che è ben altro rispetto alle nenie lamentose di un'autrice priva di talento e giustamente dimenticata dalla storia.
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
3
Ambientazione:
6
Personaggi:
6
Dialoghi:
0
Ritmo:
2
Immagine:
2
Cinepresa:
2
Montaggio:
3
Musica:
2
Empatia:
1
Informazione:
1
Direzione:
5
 

 
Titolo:

L'inganno

Recensore:

Turco

Punteggio:

38

Regista:
Sofia Coppola
Genere:
Signorine in guerra. Durante la guerra di secessione, cosa può capitare a un caporale nordista? Di essere fatto prigioniero, ferito, ucciso dai sudisti. Ma anche di peggio: finire in un collegio femminile dove delle compite sogmorine prima ti taglisno una gamba e poi ti abvelenano con funghi letali. Una dimanda: nei film in costume (vedi anche Lady Macbeth), dove trovano funghi che uccidono in un paio di minuti?
Soggetto:
1
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
5
Personaggi:
5
Dialoghi:
1
Ritmo:
1
Immagine:
4
Cinepresa:
4
Montaggio:
2
Musica:
6
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
8
 

 
Titolo:

Loving Pablo

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

14

Regista:
Fernando León de Aranoa
Genere:
Non fu amore a prima vista quello fra Pablo Escobar e l’icona del giornalismo televisivo Virginia Vallejo, interpretati rispettivamente dai coniugi Javier Bardem e Penelope Cruz. “Quando sono atterrata all’aeroporto – ci racconta l’attrice – non ho riconosciuto mio marito in mezzo alla banda dei trafficanti. Sarà per i baffi, sarà per i capelli unti col grasso per catena di bicicletta, l’avevo scambiato per Nino Frassica!”. Loving Pablo è stato un film fortemente voluto da Javier Bardem. “Solo interpretando il ruolo di quel ciccione – ha spiegato l’attore spagnolo – avrei potuto bere birra a volontà e guadagnare venti chili senza essere sgridato dal mio agente!”. Testimoni presenti sul set riferiscono che nel corso delle riprese è stato necessario sedare Penelope Cruz ripetute volte. “A sentire mio marito bofonchiare in inglese nella foresta colombiana – ha confessato l’attrice – mi schiantavo dal ridere!”.
Soggetto:
2
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
3
Personaggi:
1
Dialoghi:
0
Ritmo:
1
Immagine:
2
Cinepresa:
1
Montaggio:
1
Musica:
2
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

mother!

Recensore:

Turco

Punteggio:

28

Regista:
Darren Aronofsky
Genere:
Medico-scientifico. Il film esamina la "sindrome della casalinga", disturbo psicotico abbastanza diffuso ma qui esibito in una forma particolarmente grave. Infatti la giovane moglie protagonista (Jennifer Lawrence), oltre a dedicarsi in modo maniaco-ossessivo alla cura della casa, è anche affetta da una fobia che la rende ostile a chiunque vi acceda ad eccezione del marito scrittore (Javier Bardem), unica presenza tollerata. Di fatto, nella casa entrano solo due persone (Ed Harris, Michelle Pfeiffer) i cui comportamenti invasivi si limitano a fumare in casa lasciando un paio di cicche in un posacenere e a preparare una limonata all'insaputa della padrona di casa lasciando alcune bucce di limone sul tavolo della cucina. Tanto basta a scatenare la paranoia della protagonista che immagina invasioni sempre più massicce (la coppia iniziale fa entrare amici e parenti di ogni ordine e grado, gli ammiratori del marito scrittore diventano un'orda fanatica, arrivano rivoluzionari cileni, marines e altri reparti scelti dell'esercito) e insulti alla casa sempre più gravi (piatti rotti, pavimenti e tappeti macchiati, sedie sfasciate, lavelli e tubature divelti, pareti abbattute, esplosioni e soprattutto tinteggiature non autorizzate) in un crescendo allucinatorio. Che di allucinazione si tratti è reso evidente dalla catarsi finale, in cui la casalinga psicopatica fa esplodere la casa lasciando cadere un accendino su del gasolio che, com'è noto, allo stato liquido non è infiammabile.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
3
Personaggi:
0
Dialoghi:
0
Ritmo:
4
Immagine:
3
Cinepresa:
4
Montaggio:
4
Musica:
2
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Mektoub, My Love: Canto Uno.

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

31

Regista:
Abdellatif Kechiche
Genere:
Venezia Lido, Sala Grande, venerdì 7 settembre ore 11:00. Durata della proiezione: non dichiarata. Amin è il protagonista di questo racconto di formazione ambientato in un piccolo paese del sud della Francia, una specie di enclave tunisina popolata da cugini, biscugini, genitori, zii, prozii, fratelli e cognati. Oltre alla caterva di parenti, fanno parte del cast alcune decine di ragazze che hanno scelto di passare lì le vacanze estive. Tutti cercano di cuccare, muovendosi nello spazio ristretto del ristorante, della discoteca e della spiaggia. L’esile filo conduttore del racconto è interamente sorretto dall’arrapatura del regista tunisino che dilata all’infinito la fase delle riprese, nella speranza di riuscire pure lui a rimorchiare qualcosa. Fa discutere la scelta dell’autore di girare il film in tempo reale. "È la prima volta che sperimento questa nuova tecnica - ha dichiarato Abdellatif Kechiche - non è una scelta casuale, serve ad imprimere al film una maggiore carica di realismo. Tante settimane dura questa fottuta vacanza, tante fottutissime settimane dura la proiezione del film!". Drammatiche le testimonianze degli spettatori intrappolati nella sala cinematografica. “Se mi fanno uscire di qui – ha giurato Giorgio Gosetti – sono pronto ad abolire i dibattiti delle Giornate degli Autori!”. “Non ne posso più di tutte queste tette e culi – si è lamentato Tinto Brass, uno specialista della materia – alla mia età un’overdose come questa potrebbe risultare letale!”. Commozione fra il pubblico: il presidente della mostra Paolo Baratta, per caso presente in sala, è morto di vecchiaia durante la proiezione ed è stato inumato nell’intervallo.
Soggetto:
1
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
6
Personaggi:
2
Dialoghi:
0
Ritmo:
1
Immagine:
4
Cinepresa:
4
Montaggio:
3
Musica:
5
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
5
 

 
Titolo:

Mother! (Venezia 2017)

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

31

Regista:
Darren Aronofsky
Genere:
C’è un’aria malsana nella casa che Jennifer Lawrence ha restaurato per il marito Javier Bardem. Una casa con un passato oscuro, distrutta dalle fiamme e poi recuperata amorevolmente. Forse lui preferirebbe abitare nella chiassosa atmosfera delle Ramblas ma, per un disguido nella prenotazione, sono finiti lì. La casa è molto isolata, immersa nel verde, nel cuore dell’America profonda. Lei soffre di frequenti attacchi di asma che la fanno rantolare affannosamente. Un disturbo che si farà sempre più acuto, nel corso del film. C’è una sensazione di pericolo imminente. Suona il campanello. Lei non vuole aprire la porta, lui sì. Lo sconosciuto viene fatto entrare, Bardem lo accoglie con grande disponibilità Jennifer con maggiore cautela. Fra i due uomini nasce un’amicizia non condivisa da Jennifer. Fortunatamente lo sconosciuto ha un tumore ai polmoni e quindi è prevedibile che se ne vada presto. Invece no, arriva anche la moglie di lui, suscitando l’irritazione di Jennifer che nel comportamento disordinato dei due ospiti intravede un attentato all’ordine e alla pulizia della casa. Jennifer ha una spina nel cuore: c’è una macchia di sangue nel pavimento che non va via con nessun detersivo, il lavabo è mezzo scardinato, il water è otturato. Improvvisamente arrivano anche i figli dei due ospiti in lite fra di loro e nella rissa che segue buona parte del mobilio rimane distrutta, crollano le tramezzature e i soffitti, si rompono le tubature dell’acqua. Il nervosismo di Jennifer si converte ben presto in aperta ostilità con l’effetto di provocare la fuga degli ospiti. Ma qualcosa di positivo è rimasto. Bardem, uno scrittore in crisi, ha ritrovato l’ispirazione che gli mancava e un rinnovato interesse per la moglie che resta immediatamente incinta. A seguito di un’improvvisa accelerazione del ritmo narrativo del film, il libro viene terminato con successo e i fans dello scrittore piombano nella casa per festeggiare. Si capisce subito che i fans sono divisi in due fazioni, entrambe fanatiche. Ne nasce una vera e propria guerriglia urbana che si estende al piano superiore, dove ci sono le camere da letto con i tappeti, sui quali Jennifer sta partorendo. L’obiettivo dei fans, in lotta fra loro, è impadronirsi di brandelli di mobili e di pezzi della casa appartenenti al loro idolo, per ricavarne reliquie. Avendo scambiato la chiassosa riunione per un matrimonio, o forse per un compleanno, intervengono nella mischia anche le forze alleate che danno il colpo di grazia alla casa con un micidiale bombardamento umanitario. Ciò lascia ipotizzare che la residenza di Bardem non sia ubicata nell’America profonda ma in Iraq o in Afghanistan o comunque in qualche altro paese in lotta per la democrazia. La caccia alle reliquie non si arresta neanche di fronte al pupo partorito da Jennifer, i cui resti vengono divorati in parti uguali dalle opposte fazioni. Quest’ultimo sgarbo fa definitivamente perdere la pazienza alla Lawrence che finisce col dare fuoco a ciò che rimane della casa e del suo contenuto. Si capisce così che l’asma cui era soggetta Jennifer aveva un’origine allergica e che l’elemento scatenante dell’allergia era costituito dagli ospiti del marito. Ma dato che l’incendio ha ucciso Jennifer senza bruciare Bardem, si coglie anche la stramba metafora che sta alla base del film: Jennifer e la casa, nel loro insieme, alimentano il processo creativo e, grazie al loro sacrificio, lo rigenerano. Alla larga, quindi, dagli scrittori maledetti ma anche, soprattutto, dai registi tipo Darren Aronofsky!
Soggetto:
4
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
5
Personaggi:
5
Dialoghi:
0
Ritmo:
2
Immagine:
2
Cinepresa:
2
Montaggio:
2
Musica:
3
Empatia:
4
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Un marziano sulla terra

Recensore:

Sergio

Punteggio:

76

Regista:
Non lo so
Genere:
Il film, non proprio di bruciante attualità (B/N, 1960), è visibile su “casacinema” (ma è necessaria la consueta pervicacia per evocare questo, come qualsiasi altro film gratis), oppure, più semplicemente, su Youtube. E’ un tributo al compianto Jerry Lewis. Un alieno demente atterra nel giardino di un famoso giornalista televisivo che non crede agli UFO, ne insidia maldestramente la figlia e combina un certo numero di guai modicamente spassosi, prima di ritornare alla sua galassia. Meriterebbe (il film) di essere dimenticato, se non fosse per il ricordo (ma solo il ricordo) dell’ilarità degli effetti speciali (un tavolino che si alza in volo, JL che cammina sul soffitto) e soprattutto dei turbamenti (una signorina che ballando perde la gonna e rimane in calzamaglia nera) generati allora in un undicenne.
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
6
Personaggi:
6
Dialoghi:
7
Ritmo:
7
Immagine:
5
Cinepresa:
5
Montaggio:
5
Musica:
7
Empatia:
7
Informazione:
2
Direzione:
5
 

 
Titolo:

Suburbicon

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

120

Regista:
George Clooney
Genere:
In singolare coincidenza con l'ingresso di una famiglia nera, si registrano nella comunità bianca di Suburbicon incidenti e omicidi in un crescendo di comica efferatezza. Nick è un ragazzino bianco appartenente ad una famigliola non contagiata dall'ostilità razzista nei confronti dei nuovi arrivati. Conviene guardare la storia dal suo punto di vista, perché sarà uno dei pochi a restare vivo fino alla fine. Avrà modo di approfondire i valori della famiglia e di accertare che, quanto a pericolosità, i parenti stretti battono gli investigatori assicurativi.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
10
Ambientazione:
10
Personaggi:
10
Dialoghi:
10
Ritmo:
10
Immagine:
7
Cinepresa:
8
Montaggio:
10
Musica:
10
Empatia:
10
Informazione:
7
Direzione:
10
 

 
Titolo:

Invisible (Venezia 2017)

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

0

Regista:
Pablo Giorgelli
Genere:
Il film inizia puntuale ma fin da subito la diciassettenne Ely accusa un ritardo di tre settimane. Un ritardo che non verrà più recuperato nel corso del film, soprattutto per ragioni attinenti al ritmo narrativo. Antonio è il titolare di un ambulatorio veterinario, dove la diciassettenne Ely lavora saltuariamente nel tempo in cui è libera dalla scuola. Nello stesso ambulatorio lavora anche il figlio del titolare. Non ne conosciamo il nome né la storia, ma capiremo ben presto che proprio lui è il responsabile della gravidanza di Ely. Di sicuro il veterinario junior è un vetero-femminista fortemente impegnato nelle tematiche abortiste. È comprensibile quindi che nella gravidanza indesiderata di Ely veda l'occasione per riaffermare quei principi sulla libertà di abortire ai quali ha dedicato la propria esistenza. Più complessa appare la posizione psicologica di Ely, alla quale l'autore del film dedica un notevole approfondimento. Ely non vuole deludere il padre del bambino perché ne conosce e in parte ne condivide le motivazioni ideologiche. Ma al tempo stesso appare insicura e attraversata da sentimenti contrastanti. Ed ecco che, nel dubbio fra abortire o tenere il bambino, Ely troverà una terza soluzione, finora del tutto inedita. La ragazza fingerà di aver abortito, senza in realtà averlo fatto, conciliando in tal modo scelte da tutti considerate fra loro incompatibili.
Soggetto:
0
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
0
Personaggi:
0
Dialoghi:
0
Ritmo:
0
Immagine:
0
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
0
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Invisible

Recensore:

Turco

Punteggio:

0

Regista:
Pablo Giorgelli
Genere:
Genere vet/horror. Una cagna innocente, in seguito a un incidente, finisce sotto i ferri di una coppia di veterinari (babbo e figlio) perversi che le amputano le zampe. La giovane assistente, incinta del veterinario figlio, ne rimane traumatizzata al punto di non voler più abortire, rovinandosi la vita già grama ed esacerbata da una madre depressa all'inverosimile.
Soggetto:
0
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
0
Personaggi:
0
Dialoghi:
0
Ritmo:
0
Immagine:
0
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
0
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

The Insult (Venezia 2017)

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

22

Regista:
Ziad Doueiri
Genere:
Una banale lite fra un libanese cristiano ed un profugo palestinese, anziché risolversi rapidamente a colpi di mortaio, finisce in un tribunale di Beirut dove rimane incagliata per tutta la durata del film. Nel corso dei due gradi del giudizio abbiamo occasione di apprendere una curiosa regola di diritto sostanziale. In pratica – almeno così il regista vuole farci credere - il codice penale libanese prevederebbe (non un’attenuante, ma) una vera e propria esimente a beneficio di chi, pur essendo riconosciuto colpevole, risulti aver agito (o reagito) sotto l’impulso di un forte stato emotivo. Cioè in una condizione psicologica non rara per chi si trovi a vivere nel Libano o nella Striscia di Gaza. Quali gli effetti di questa brillante trovata normativa? Non sarà sufficiente valutare il comportamento individuale dei litiganti ma occorrerà indagare ulteriormente. Nel caso in esame, gli avvocati andranno alla ricerca di eventuali giustificazioni radicate nei torti subiti dalle rispettive etnie o confessioni religiose. Una concezione del diritto decisamente disfunzionale, perché orientata ad alimentare le controversie invece che a risolverle. Non è un caso che i due litiganti, stremati da un'indagine destinata a dilatatarsi all'infinito, inizieranno a riappacificarsi prima ancora della pronuncia della sentenza. Il riavvicinamento avverrà grazie ai buoni uffici della Volvo, una macchina pronta a rompersi con estrema professionalità. Per fortuna, il libanese di mestiere fa il meccanico. La Polar del palestinese piantata in strada sarà rimessa in moto con una tecnica segreta conosciuta solo dai meccanici libanesi. Un primo piano del palestinese sorridente concluderà il film.
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
2
Personaggi:
6
Dialoghi:
2
Ritmo:
0
Immagine:
0
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
1
Empatia:
0
Informazione:
4
Direzione:
1
 

 
Titolo:

M (Venezia 2017)

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

60

Regista:
Sara Forestier
Genere:
Il film intreccia il tema della difficoltà nel parlare (la ragazza è una balbuziente istruita) con il tema della difficoltà nello scrivere (lui è un nordafricano analfabeta). I due si incontrano casualmente e subito scocca la scintilla. Ma la difficoltà nello scrivere non ha nulla di casuale perché nel film si parla francese, una lingua che conosce l'alfabeto fonetico ma non ha ancora capito che uso farne. È comprensibile, quindi, che il nordafricano si confonda di fronte a parole che, sulla base di regole astruse, si scrivono in un modo e si pronunciano in un altro. Quell'eccesso di consonanti e di vocali, in larga misura inutili, gli complicano la vita frustrando i suoi tentativi di affrancarsi da un handicap di cui si vergogna. Ma perché vergognarsi? Nessuno lo ha avvertito che i francesi non rinunceranno mai a zeppare le parole di consonanti, vocali e accenti del tutto inutili. Questi accessori della scrittura, che valgono a discriminare il corretto rispetto allo scorretto, in ultima analisi hanno la funzione di mettere in riga e di condannare alla marginalità i disgraziati come lui. Magari, se qualcuno glielo avesse detto, invece di sentirsi in colpa si sarebbe incazzato.
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
5
Ambientazione:
5
Personaggi:
6
Dialoghi:
2
Ritmo:
6
Immagine:
4
Cinepresa:
5
Montaggio:
5
Musica:
5
Empatia:
6
Informazione:
2
Direzione:
4
 

 
Titolo:

The Devil and Father Amorth (Venezia)

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

25

Regista:
William Friedkin
Genere:
Adesso è chiaro. Gli ingredienti dell'esorcismo sono: un prete ultranovantenne con la voce tonante, una sciarpa viola della Fiorentina e un'esperta di pilates nella parte dell'indemoniata. Compito dell'esorcista è insultare il diavolo in modo gravemente offensivo. Il diavolo conosce tutte le lingue ma, per evitare fraintendimenti, meglio apostrofarlo in latino. In caso di incertezza sulla corretta declinazione degli epiteti ingiuriosi, gli insulti possono proseguire in veneto. Fondamentale la collaborazione dell'esorcizzata che deve agitarsi in modo appropriato dimostrando di avere il pieno controllo, se non del cervello, almeno degli addominali. Completa l'impianto scenografico l'accozzaglia dei parenti dell'indemoniata, occupati a biascicare preghiere per potenziare l'efficacia del rito. In questa cornice di degrado evolutivo William Friedkin sembra disposto a cogliere, sia pure con qualche cautela, elementi di spiritualità.
Soggetto:
6
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
7
Personaggi:
1
Dialoghi:
1
Ritmo:
3
Immagine:
2
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
1
Empatia:
0
Informazione:
2
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Ethel & Ernest

Recensore:

Sergio

Punteggio:

112

Regista:
Non me lo ricordo
Genere:
È un cartone tratto da una graphic novel di un disegnatore inglese (non chiedetemi il nome...). E&E sono i genitori dell'autore ed ė la storia della loro vita e del piccolo e grande mondo che intorno a loro cambia. Struggente, leggero, commovente, implacabile, semplice, ironico, ingenuo, inutile...
Soggetto:
9
Sceneggiatura:
8
Ambientazione:
10
Personaggi:
9
Dialoghi:
9
Ritmo:
9
Immagine:
8
Cinepresa:
7
Montaggio:
8
Musica:
7
Empatia:
10
Informazione:
9
Direzione:
9
 

 
Titolo:

Atomica bionda

Recensore:

Sergio

Punteggio:

4

Regista:
Non me lo ricordo
Genere:
Allora ho pensato: finalmente un film che fa per me: spie, scazzottamenti e topone (SST) e una trama che capisco anch'io, tipo i primi 007. In realtà: non ci ho capito NIENTE perché si sono dimenticati di accendere la luce (è sempre buio) o sono io che sto rincoglionendo? Non voglio sapere la risposta...
Soggetto:
0
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
0
Personaggi:
0
Dialoghi:
1
Ritmo:
0
Immagine:
0
Cinepresa:
0
Montaggio:
0
Musica:
3
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

fortunata

Recensore:

domenico frezza

Punteggio:

80

Regista:
sergio castellitto
Genere:
commedia drammatica su una bella idea di Margareth Mazzantini associando Antigone con Anna Schigulla ed un dramma moderno a Torpignattara con Jasmine Trinca che recita bene insieme al disadattato alternativo Massimo Borghi. Accorsi meno bravo.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
9
Ambientazione:
7
Personaggi:
6
Dialoghi:
7
Ritmo:
5
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
4
Musica:
6
Empatia:
6
Informazione:
5
Direzione:
5
 

 
Titolo:

indivisibili

Recensore:

chiara levorato

Punteggio:

99

Regista:
edoardo de angelis
Genere:
in un sobborgo napoletano, degradato (naturalmente) due gemelle siamesi attaccate per la coscia vengono esibite come fenomeni da baraccone e con la truce compiacenza del prete dichiarate capaci di miracoli. La più tosta delle due si vorrebbe dividere con una semplice operazione chirurgica, il padre e il prete vedono sfumare l'affare e si oppongono.... dialoghi incomprensibili in napoletano stretto, ma il senso si capisce dalle situazioni e le espressioni.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
8
Personaggi:
9
Dialoghi:
3
Ritmo:
7
Immagine:
5
Cinepresa:
8
Montaggio:
8
Musica:
9
Empatia:
9
Informazione:
9
Direzione:
9
 

 
Titolo:

Atomica bionda

Recensore:

turco

Punteggio:

39

Regista:
David Leitch
Genere:
Alta moda in ambiente spionistico. Charlize Theron torna a fare la modella nella prima parte del film, nella seconda picchia selvaggiamente grossi agenti KGB e Stasi per la maggior gloria dell'Occidente.
Soggetto:
2
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
8
Personaggi:
1
Dialoghi:
0
Ritmo:
4
Immagine:
8
Cinepresa:
6
Montaggio:
4
Musica:
5
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
0
 

 
Titolo:

The space between us.

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

45

Regista:
Peter Chelsom
Genere:
Al comando della missione spaziale diretta alla colonizzazione di Marte, l'astronauta Sarah Elliot scopre che l'impepata di cozze somministrata dallo chef di bordo non è la principale responsabile dei disturbi di stomaco che le stanno rovinando il viaggio. In realtà, per una qualche disattenzione contraccettiva intervenuta prima dell'inizio del film, l'incauta Sarah è rimasta incinta e riuscirà ad arrivare a destinazione giusto in tempo per dare alla luce il bambino. Nonostante l'ospedale da campo installato su Marte appaia più efficiente del pronto soccorso di Pisa, la madre nel giro di poco morirà di parto. Divenuto quasi subito orfanello e, nel corso del tempo, sedicenne, il giovane marziano Gardner Elliot comincia a soffrire tutti i limiti di una vita sociale ristretta. Anche perché fra i componenti della missione spaziale difettano le teenagers. Per fortuna Skype funziona benissimo nello spazio, consentendo al giovane marziano di stabilire una relazione interplanetaria (per il momento, soltanto) audio-visiva con una coetanea terrestre di nome Tulsa, orfanella pure lei e in fuga dai servizi sociali. Quando - al termine di un viaggio contrastato - Gardner raggiungerà Tulsa sulla terra, la sceneggiatura avrà occasione di deviare dalla fantascienza al road movie e, contemporaneamente, al racconto di formazione, del quale riuscirà a cogliere solo gli stereotipi più banali. Con una precisazione, però. Al racconto di formazione rimane del tutto estranea la tematica della ricerca dei genitori da parte dei figli. Questi ultimi, comprensibilmente, percepiscono la presenza dei genitori come un ostacolo alla conquista della libertà individuale. Gardner, invece, non si accontenta della ragazza, ma vuole anche trovare il padre di cui non sa nulla, testimoniando così la trasversalità di un luogo comune, letterario e cinematografico, duro a morire. Il padre, non si dice chi è, gli si appiccicherà addosso al punto da seguirlo nel viaggio di ritorno su Marte, mentre Tulsa, rimasta sulla terra, inizierà ad allenarsi per diventare astronauta, rendendo in tal modo plausibile l'ipotesi di un sequel che preferiremmo non vedere.
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
7
Personaggi:
3
Dialoghi:
0
Ritmo:
6
Immagine:
6
Cinepresa:
5
Montaggio:
5
Musica:
1
Empatia:
1
Informazione:
1
Direzione:
1
 

 
Titolo:

Le avventure di Nonno Mario III

Recensore:

Domenico Frezza

Punteggio:

87

Regista:
Artur Legrange
Genere:
Serial demential (quando il citto stupì tutti per aver preferito l'inno del corpo sciolto di Benigni alla ninna nanna della nonna)
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
7
Personaggi:
7
Dialoghi:
6
Ritmo:
8
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
7
Musica:
5
Empatia:
5
Informazione:
8
Direzione:
7
 

 
Titolo:

Ghost in the Shell

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

111

Regista:
Rupert Sanders
Genere:
Cyberpunk. Il cervello di Scarlett Johansson inserito in un corpo meccanico. Ma non era meglio il contrario?
Soggetto:
9
Sceneggiatura:
10
Ambientazione:
10
Personaggi:
8
Dialoghi:
8
Ritmo:
9
Immagine:
10
Cinepresa:
10
Montaggio:
10
Musica:
9
Empatia:
6
Informazione:
2
Direzione:
10
 

 
Titolo:

Ghost in the Shell

Recensore:

turco

Punteggio:

111

Regista:
Rupert Sanders
Genere:
cyber fantascienza
Soggetto:
10
Sceneggiatura:
9
Ambientazione:
10
Personaggi:
8
Dialoghi:
7
Ritmo:
9
Immagine:
10
Cinepresa:
10
Montaggio:
9
Musica:
7
Empatia:
7
Informazione:
7
Direzione:
8
 

 
Titolo:

Le avventure del nonno Mario

Recensore:

Domenico Frezza

Punteggio:

93

Regista:
Artur Legrange
Genere:
Drammatico emozionante con baby
Soggetto:
9
Sceneggiatura:
8
Ambientazione:
7
Personaggi:
6
Dialoghi:
5
Ritmo:
4
Immagine:
3
Cinepresa:
7
Montaggio:
8
Musica:
6
Empatia:
10
Informazione:
10
Direzione:
10
 

 
Titolo:

The Evil Within

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

69

Regista:
Andrew Getty
Genere:
Orrore! Schizofrenico si finge ritardato mentale per diventare un serial killer normale.
Soggetto:
6
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
6
Personaggi:
6
Dialoghi:
5
Ritmo:
6
Immagine:
7
Cinepresa:
7
Montaggio:
6
Musica:
7
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
6
 

 
Titolo:

Kill Switch

Recensore:

turco

Punteggio:

30

Regista:
Tim Smit
Genere:
fantascienza
Soggetto:
3
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
4
Personaggi:
1
Dialoghi:
0
Ritmo:
3
Immagine:
3
Cinepresa:
3
Montaggio:
6
Musica:
4
Empatia:
1
Informazione:
0
Direzione:
1
 

 
Titolo:

The Most Hated Woman in America

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

80

Regista:
Tommy O'Haver
Genere:
Film biografico sulla fondatrice dell'associazione American Atheists.
Soggetto:
6
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
6
Personaggi:
6
Dialoghi:
7
Ritmo:
6
Immagine:
4
Cinepresa:
4
Montaggio:
7
Musica:
6
Empatia:
6
Informazione:
8
Direzione:
7
 

 
Titolo:

Florence

Recensore:

Domenico Frezza

Punteggio:

90

Regista:
Stephen Frears
Genere:
commedia
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
8
Personaggi:
8
Dialoghi:
7
Ritmo:
7
Immagine:
7
Cinepresa:
8
Montaggio:
7
Musica:
6
Empatia:
7
Informazione:
6
Direzione:
7
 

 
Titolo:

Prima di domani

Recensore:

turco

Punteggio:

26

Regista:
Ry Russo-Young
Genere:
loop moralistico
Soggetto:
4
Sceneggiatura:
1
Ambientazione:
4
Personaggi:
2
Dialoghi:
1
Ritmo:
0
Immagine:
1
Cinepresa:
0
Montaggio:
2
Musica:
5
Empatia:
0
Informazione:
1
Direzione:
5
 

 
Titolo:

Prima di domani

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

38

Regista:
Ry Russo-Young
Genere:
Liceale in loop temporale.
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
0
Ambientazione:
6
Personaggi:
3
Dialoghi:
0
Ritmo:
4
Immagine:
5
Cinepresa:
3
Montaggio:
4
Musica:
2
Empatia:
0
Informazione:
6
Direzione:
0
 

 
Titolo:

Lady Machbeth

Recensore:

chiara levorato

Punteggio:

90

Regista:
boh
Genere:
dramma
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
6
Ambientazione:
8
Personaggi:
7
Dialoghi:
6
Ritmo:
4
Immagine:
10
Cinepresa:
6
Montaggio:
7
Musica:
7
Empatia:
8
Informazione:
6
Direzione:
8
 

 
Titolo:

Colossal

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

49

Regista:
Nacho Vigalondo
Genere:
Monster a controllo remoto.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
7
Personaggi:
5
Dialoghi:
0
Ritmo:
4
Immagine:
5
Cinepresa:
5
Montaggio:
5
Musica:
4
Empatia:
1
Informazione:
0
Direzione:
3
 

 
Titolo:

7 Witches

Recensore:

turco

Punteggio:

52

Regista:
Brady Hall
Genere:
stregonesco
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
5
Ambientazione:
7
Personaggi:
6
Dialoghi:
2
Ritmo:
4
Immagine:
6
Cinepresa:
5
Montaggio:
4
Musica:
2
Empatia:
1
Informazione:
1
Direzione:
2
 

 
Titolo:

Miss Sloane

Recensore:

turco

Punteggio:

90

Regista:
John Madden
Genere:
inchiesta/legal triller
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
7
Personaggi:
6
Dialoghi:
7
Ritmo:
7
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
6
Musica:
6
Empatia:
6
Informazione:
9
Direzione:
9
 

 
Titolo:

7 Witches

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

65

Regista:
Brady Hall
Genere:
Horror stregonesco per famiglie quacchere.
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
8
Personaggi:
5
Dialoghi:
1
Ritmo:
7
Immagine:
8
Cinepresa:
6
Montaggio:
6
Musica:
6
Empatia:
1
Informazione:
2
Direzione:
6
 

 
Titolo:

Miss Sloane

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

95

Regista:
John Madden
Genere:
Iperlobbistico in salsa spy-legal-thrilleresca.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
8
Personaggi:
7
Dialoghi:
8
Ritmo:
8
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
7
Musica:
6
Empatia:
7
Informazione:
9
Direzione:
8
 

 
Titolo:

tutto quello che vuoi

Recensore:

domenico frezza

Punteggio:

107

Regista:
francesco bruni
Genere:
commedia
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
9
Ambientazione:
8
Personaggi:
9
Dialoghi:
9
Ritmo:
8
Immagine:
10
Cinepresa:
8
Montaggio:
8
Musica:
7
Empatia:
7
Informazione:
8
Direzione:
9
 

 
Titolo:

The Girl with All the Gifts

Recensore:

turco

Punteggio:

96

Regista:
Colm McCarthy
Genere:
fantascienza, zombies
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
9
Ambientazione:
8
Personaggi:
8
Dialoghi:
6
Ritmo:
7
Immagine:
8
Cinepresa:
6
Montaggio:
7
Musica:
7
Empatia:
8
Informazione:
6
Direzione:
8
 

 
Titolo:

The Girl with All the Gifts

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

112

Regista:
Colm McCarthy
Genere:
Variante micotica del filone zombie
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
10
Ambientazione:
9
Personaggi:
9
Dialoghi:
9
Ritmo:
9
Immagine:
9
Cinepresa:
7
Montaggio:
8
Musica:
8
Empatia:
10
Informazione:
7
Direzione:
9
 

 
Titolo:

Their Finest

Recensore:

turco

Punteggio:

75

Regista:
Lone Scherfig
Genere:
commedia di guerra
Soggetto:
5
Sceneggiatura:
7
Ambientazione:
7
Personaggi:
6
Dialoghi:
6
Ritmo:
7
Immagine:
5
Cinepresa:
5
Montaggio:
6
Musica:
3
Empatia:
4
Informazione:
7
Direzione:
7
 

 
Titolo:

Lady Macbeth

Recensore:

turco

Punteggio:

16

Regista:
William Oldroyd
Genere:
drammone ottocentesco
Soggetto:
3
Sceneggiatura:
3
Ambientazione:
2
Personaggi:
1
Dialoghi:
0
Ritmo:
0
Immagine:
2
Cinepresa:
0
Montaggio:
1
Musica:
3
Empatia:
0
Informazione:
0
Direzione:
1
 

 
Titolo:

Cane mangia cane

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

62

Regista:
Paul Schrader
Genere:
Exgaleottesco psicotico.
Soggetto:
3
Sceneggiatura:
2
Ambientazione:
7
Personaggi:
7
Dialoghi:
2
Ritmo:
7
Immagine:
8
Cinepresa:
8
Montaggio:
8
Musica:
6
Empatia:
1
Informazione:
1
Direzione:
2
 

 
Titolo:

Cane mangia cane

Recensore:

turco

Punteggio:

96

Regista:
Paul Schrander
Genere:
banditi
Soggetto:
7
Sceneggiatura:
6
Ambientazione:
8
Personaggi:
6
Dialoghi:
6
Ritmo:
8
Immagine:
10
Cinepresa:
10
Montaggio:
9
Musica:
8
Empatia:
6
Informazione:
6
Direzione:
6
 

 
Titolo:

Their Finest

Recensore:

Ghiro

Punteggio:

100

Regista:
Lone Scherfig
Genere:
Cinema nel cinema e sentimenti sotto le bombe.
Soggetto:
8
Sceneggiatura:
9
Ambientazione:
8
Personaggi:
8
Dialoghi:
8
Ritmo:
8
Immagine:
6
Cinepresa:
6
Montaggio:
6
Musica:
8
Empatia:
8
Informazione:
8
Direzione:
9